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La grotta di Curtomartino

Un esempio unico nell’area della Murgia.

Il sito di Curtomartino è considerato unico e rappresentativo, motivo per cui è stato sviluppato un progetto integrato per il suo recupero, valorizzazione e fruizione. Il progetto, mirato a unire "ambiente e archeologia," si distingue per la sua forte riconoscibilità, l'intervento completamente reversibile e il basso impatto ambientale, concentrandosi sulla grotta e le aree circostanti.

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Il paesaggio

L’area di Curtomartino, un tempo caratterizzata da un vasto bosco, oggi ospita un habitat semi-naturale prioritario per l’UE, dominato da vegetazione erbacea tipica di ambienti caldo-aridi e affioramenti rocciosi.

La grotta

 

Le Murge si sono formate nel Cretaceo superiore, circa 100 milioni di anni fa, e sono costituite da calcari ricchi di carbonato di calcio, originati dalla sedimentazione marina. Il territorio mostra evidenti segni di carsismo, con forme superficiali e sotterranee, come la grotta di Curtomartino, caratterizzata da spettacolari concrezioni calcitiche e speleotemi. La grotta, in parte ancora da esplorare, rappresenta un esempio significativo del carsismo pugliese.

La ricerca archeologica

 

Le ricerche archeologiche a Curtomartino, iniziate negli anni ’60, hanno rivelato manufatti, resti faunistici e tracce di focolari risalenti al Paleolitico superiore (19.000-10.000 anni fa). Gli scavi più recenti hanno portato alla luce rare testimonianze di arte paleolitica mobiliare e parietale, con incisioni e disegni zoomorfi stilizzati tipici dell’Epigravettiano. Questi ritrovamenti rappresentano un’eccezionale evidenza dell’arte preistorica nell’area delle Murge baresi.

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Il sito è unico nell’area della Murgia.

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